Soprintendenze archeologiche in Sardegna.
Quante, guidate da chi, con quali soldi e con quale missione?
del sen. Mariano Delogu (PdL)
A questa interrogazione è stato invitato a rispondere il Ministro per i beni e le attività culturali -
Premesso che:
i dipendenti della ex Soprintendenza per i beni archeologici delle province di Cagliari e Oristano denunciano un nuovo stato di grave malessere aggiuntosi al profondo disagio verificatosi in seguito alla creazione di un'unica Soprintendenza archeologica per la Sardegna con sede a Sassari;
il dirigente della Soprintendenza, nominato temporaneamente in attesa dell'espletamento dei concorsi, apprezzato per le sue doti umane e professionali, è stato allontanato dopo meno di un anno senza preavviso (sul quotidiano locale "La Nuova Sardegna" del 10 aprile 2008 è apparsa la notizia - non smentita - che non era gradito al Governatore ed all'Assessore regionale per i beni culturali) e sostituito da un nuovo dirigente di ruolo nel Ministero, anche questo temporaneo, che regge già da titolare la sede della Toscana e, ad interim, quella del Friuli-Venezia Giulia;
al di là dell'indubbio apprezzamento per le capacità scientifiche, tecniche e gestionali riconosciute da tutti a quest'ultimo dirigente e, comunque, senza entrare nel merito di tale aspetto, si sottolinea l'intempestività di un atto che fa gravare su una sola persona il coordinamento di svariate centinaia di persone in sedi fra loro lontanissime;
ciascuno può immaginare lo stato di confusione, disagio e disorientamento dovuti alla mancanza di un punto di riferimento costante, soprattutto nella situazione attuale, nella quale dovrebbe prendere forma il processo di unificazione di due uffici storicamente indipendenti;
tale processo, complesso e dalle molteplici implicazioni, che a giudizio dell'interrogante evidentemente sono sfuggite al precedente Ministro e ai più elevati dirigenti del Ministero, dovrebbe essere seguito quotidianamente da un dirigente;
l'attività ordinaria è invece demandata, con delega, ad un funzionario non dirigente che opera a proprio rischio. La gran parte delle decisioni deve seguire un iter lungo e tortuoso a scapito dei requisiti di semplificazione, di efficacia, di efficienza richiesti alla pubblica amministrazione;
il riflesso negativo di tali provvedimenti è riscontrabile in tutti i settori dell'attività istituzionale, oramai pressoché bloccata per la mancanza di chiare indicazioni riguardanti le responsabilità in seguito all'entrata in vigore del nuovo Regolamento di organizzazione del Ministero;
il recente avvicendamento della dirigenza segna, inoltre, una pericolosa battuta d'arresto per provvedimenti in itinere a rilevanza esterna quali, ad esempio, la realizzazione di opere pubbliche, accordi di programma, convenzioni con istituzioni ed enti locali. Tale situazione genera, infine, insopportabili ostacoli nell'erogazione dei servizi ai cittadini e negli adempimenti contabili relativi a pagamenti di lavori affidati in appalto;
tutto il personale, con spirito di servizio, continua per quanto possibile a svolgere i propri compiti ma, allo stato attuale, si assiste ad un "si salvi chi può" che rischia di deteriorare definitivamente la struttura sarda e di "buttare al macero" professionalità scientifiche, tecniche, amministrative, maturate in decine di anni di esperienza sul territorio delle due province, nel Museo archeologico, all'interno degli uffici, nelle sedi operative,
l'interrogante chiede di sapere se il Ministro ritenga opportuno valutare l'opportunità di: revocare l'atto di unificazione delle Soprintendenze archeologiche di Cagliari e Sassari; assegnare temporaneamente un dirigente a tempo pieno per la Sardegna, in attesa dell'espletamento dei concorsi per l'assegnazione delle sedi di Cagliari e Sassari; impartire indicazioni precise riguardanti le competenze relative alla gestione dei fondi assegnati alle Soprintendenze per il ripristino del funzionamento degli uffici, del pagamento delle indennità accessorie e l'effettuazione degli adempimenti contabili in sospeso; adottare, comunque, quei provvedimenti che consentano di risolvere l'attuale insostenibile situazione.
Davanti allo sfacelo approvato da Rutelli, proposto dall'ingerente governo Regionale Sardo, che non perde occasione di autocelebrarsi, soprattutto sul fronte dei Beni Culturali, qualcuno dalla parte opposta, chiederà al nostro Poeta di valutare l'ingestibile situazione sarda. L'isola oramai da tempo feudo dell'esaltazione passionale di archeologi e autonomisti...